Attentato Carell by Ed McBain

Attentato Carell by Ed McBain

autore:Ed McBain
La lingua: ita
Format: mobi, epub
editore: Mondadori
pubblicato: 1959-12-31T23:00:00+00:00


10

Con la massima discrezione Cotton Hawes chiuse prima una finestra e poi l'altra. La notte adesso premeva con la sua oscurità contro i vetri, filtrandola attraverso le losanghe delle inferriate. Nel locale, la luce era diffusa da sei globi pendenti dal soffitto e azionati da un unico interruttore posto al di qua della ringhiera divisoria, sulla parete accanto all'attaccapanni. Ma, nonostante le sei fonti luminose, la luce non era gran che.

Nella sala agenti, regnava il più assoluto silenzio. Il silenzio dell'attesa.

Angelica Gomez, seduta con le gambe accavallate, muoveva nervosamente un piede.

Aveva deposto il soprabito sulla spalliera della sedia, e la camicetta rivelava in pieno la perfezione del suo busto.

Era immersa nei suoi pensieri. Pensieri che, forse, riguardavano l'uomo al quale aveva tagliato la gola, quel Kassim che aveva amici pronti a farne le vendette. Pensieri che, forse, si riferivano all'impossibilità di arrivare a un accordo con la legge. Pensieri che, forse, vagavano attorno a un'isola dei Caraibi, dove splendeva sempre il sole e dove lei aveva lavorato a tagliare la canna da zucchero e aveva bevuto rum di notte al suono delle chitarre, fra l'ombra vellutata delle colline.

Alla scrivania, accanto alla portoricana, sedeva Virginia Dodge, vestita solennemente di nero, col soprabito nero, le scarpe nere e la funebre borsa. Unica nota chiara, le sottili gambe bianche e la faccia pallida. Nella mano destra, la sagoma d'acciaio brunito della rivoltella. Davanti a lei, l'oleoso e incolore esplosivo. Le dita della sinistra tamburellavano nervosamente sul ripiano della scrivania. Gli occhi della donna, di un marrone così scuro da sembrare neri, vagavano per la stanza, come quelli di un uccello rapace in cerca di cibo fissandosi spesso sull'imbocco del corridoio, nell' attesa di veder comparire il poliziotto che aveva mandato in galera suo marito.

Dietro a lei, sul pavimento, vicino al grande classificatore metallico, giaceva Alf Miscolo, archivista della Polizia.

Ancora privo di sensi, il respiro affannoso, il petto e la testa in fiamme, Miscolo non sapeva di essere moribondo.

Miscolo non sapeva niente.

Nel vuoto dell'incoscienza il poliziotto sognava di essere ancora un ragazzo, e di essere intento ad ammucchiare la carta destinata al grande falò eretto nel bel mezzo della cittadina, per la festa di Ognissanti. Sognava di essere felice.

Cotton Hawes si domandava se nella stanza la temperatura stesse aumentando.

Non gli era facile stabilirlo. Lui sudava abbondantemente, ma era grande e grosso, e sudava sempre, quando si trovava sotto pressione. Non gli era capitato spesso di sudare finché era rimasto assegnato alla 30^ Squadra. Il 30° Distretto era un posto tranquillo, e per la verità, Hawes non era stato molto soddisfatto del suo trasferimento all'87°. Il passaggio era avvenuto in luglio, e adesso si era in ottobre. Quelli passati, erano stati quattro mesi insignificanti. Ora però, eccolo li a far parte dell'87°, a lavorare con gli uomini della Squadra Investigativa, sentendosi amico di quegli uomini, coinvolto a fondo nel tentativo di salvaguardare la salute di un unico uomo che si chiama va Steve Carell.

Forse aveva ragione il tenente. Fraintendendo le intenzioni di Byrnes, Hawes pensava



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